VISITA ALLA MOSTRA ESPRESSIONISMO
presso VILLA MANIN di Passariano
in data 15 febbraio 2012
La visita guidata alla mostra sull’impressionismo tedesco del 15 febbraio e’ stata particolarmente interessante.
Pochi di noi conoscevano nel dettaglio questo periodo artistico che in realtà ha dato una svolta importante a quella che poi diventerà l’arte moderna tedesca e non solo, perciò il supporto della guida, particolarmente preparata ed esaustiva è stato fondamentale.
Il movimento Die Brùcke, (Brucke significa ponte, collegamento tra presente e passato) nasce ufficialmente a Dresda nel 1905 grazie ad un gruppo di ragazzi borghesi studenti di architettura appassionati d’arte, profondamente decisi a sperimentare nuove strade, sia con la pittura che la letteratura e il teatro, per esprimere il loro dissenso su tutto ciò che riguardava le rigide regole sociali di quell’epoca (una grande rivoluzione politica pacifica, secondo me). In particolare per la pittura un impulso creativo nuovo ed esaltante che doveva rompere antichi schemi gretti e limitati e creare uno stile che privilegiasse le percezioni interiori. Anzi, il loro intento era di ignorare la realtà, immaginarla soltanto e poi ricrearla. E infatti dai primi dipinti di Kirchner, di Schmidt Rottluff, di Hechel Bleyl (i fondatori del movimento) traspare una evidente semplificazione di forma, contorni marcati e colori accesissimi e dissonanti: i paesaggi, i ritratti, le scene urbane, vengono deformati, filtrati da questa violenta polemica sociale.
L’entrata nel gruppo di altri artisti come Nolde, Pechstein e Mueller, (Pechstein in particolare reduce dall’esperienza parigina) contribuisce ad evolvere in senso positivo ciò che all’inizio era pura sperimentazione e ricerca. E con una forza espressiva straordinaria i paesaggi divengono più luminosi, i colori meno violenti, le figure più vitali e dolci.
Emerge dalle varie collettive che vengono presentate in giro per il Paese con grande successo
il carattere di ognuno, ogni artista realizza e traduce la propria sensibilità, la propria malinconia o drammaticità.
Impossibile ricordare tutti i quadri esposti, è molto soggettivo decidere quali meritano maggiore considerazione, ma credo che tutti siamo rimasti colpiti da MARCELLA di Kirchner, dall’autoritratto GIOVANE UOMO di Hecknel, dalle VILLEGGIANTI di Nolde, o dal NUDO FEMMINILE DI SCHIENA di Kirchner, dalla LUNA BLU di Schmidt-Rottluff.
Altro grande merito della Brucke è quello di riportare in auge la xilografia (che era stata per lungo tempo ignorata) riuscendo a renderla molto espressiva e vitale grazie a uno scrupoloso lavoro di ritocchi e perfezionamenti. ALLE RETI di Schmidt Rottluff o NUDO IN PIEDI di Heckel o TESTA DI PESCATORE di Pechstein rendono l’idea di questa raffinata tecnica.
Il trasferimento degli artisti a Berlino (che era diventata la città più artisticamente in vista) nel 1911 segna un cambiamento stilistico sostanziale del gruppo.
Perduta inevitabilmente serenità, spensieratezza e slancio, il gruppo lentamente si disgrega e ognuno segue la propria evoluzione reagendo in modo diverso all’impatto con la grande città.
Nel maggio del 1913 la Brucke si scioglie. Si avvicina a grandi passi il nazionalsocialismo che taccia di degenerazione questo tipo di pittura, perseguita gli artisti e confisca gran parte delle loro opere.
Sicuramente una pittura così intuitiva e poco ortodossa con una forma espressiva così straordinaria
poteva essere destabilizzante!! Viva l’espressionismo quindi!!!
Anna Saccon