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GIORGIO CELIBERTI.
DIARIO (1947-2013)
Villa Manin – Passariano
17 luglio 2013
Il percorso espositivo, antologico, mette in risalto l’itinerario mentale di un uomo che ha fatto dell’arte l’essenza della propria vita. Le tempere, gli oli, gli affreschi, i vetri, le sculture, i colori, i suoni, le parole inanimate prendono forma, diventano poesia e nella loro unicità dialogano con lo spettatore che vorrà intraprendere il cammino per la conoscenza dell’artista.
Raggruppate in cinque fasi sono presenti trecento opere, molte delle quali inedite, create e vissute in esperienze tra il 1947 e il 2013. Gli esordi, il periodo romano, Terezin, l’affresco, l’interesse archeologico e la scultura si svolgono lungo un percorso dove opere e ambiente si fondono perfettamente.
La mostra si sviluppa a partire dalla fase giovanile, in cui la tavolozza è caratterizzata da tinte accese e squillanti, frutto di quei viaggi fondamentali per la sua formazione che culminano nel 1956 quando vince la borsa di studio del Ministero della Pubblica Istruzione.
Tornato in patria nel 1958 si stabilisce a Roma, dove frequenta gli artisti di punta del panorama italiano: questo è il periodo in cui le sue opere sono influenzate da Guttuso, anche se i suoi soggetti si dilatano fino a raggiungere uno sfaldamento che rende i contorni improntati a successivi sviluppi verso il segnismo.
Nel 1965 Celiberti, che aveva cominciato a
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- Mara Prizzon
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MANET. RITORNO A VENEZIA
PALAZZO DUCALE
VENEZIA
25 GIUGNO 2013
Gli Amici della Cultura non riescono a stare lontani da Venezia...il richiamo è troppo forte, questa volta ad attrarci è Edouard Manet, il meno "impressionista" del famoso gruppo di pittori che alla fine dell'Ottocento diede una scossa all'arte francese ed europea... impossibile resistere dunque.
Il titolo della mostra fa riferimento a due visite che il pittore fece in città nel 1853, oltre a Venezia il pittore soggiornò a Firenze e forse a Roma, e nel 1874; il titolo però può essere letto anche come ad un ritorno di quella che è stata la sua "anima" italiana: il rapporto che ebbe con l'antica arte del bel paese fu profondo e determinante per il suoi lavori futuri.
Nato a Parigi nel 1832 da famiglia altolocata, il padre alto funzionario del ministero di Giustizia, la madre figlia di diplomatici, Edouard si iscrisse all'accademia navale, per evitare la facoltà di giurisprudenza frequentata da gran parte dei famigliari, ma la cosa non funzionò..i genitori lo autorizzarono così ad intraprendere la carriera artistica (campo in cui aveva dato prova di grandi doti fin dalla giovane età). Il suo primo maestro fu Thomas Couture ma determinanti furono le ore passate al Louvre ad ammirare e studiare gli antichi maestri.
È proprio su questa influenza che la mostra vuole soffermarsi: la rilettura di opere conosciute al grande pubblico che a loro volta si ispirano ad altre altrettanto celebri.
Molti sono i quadri famosi in mostra, come nel caso dell'Olympia mai uscita dalla Francia, la sensazione nel guardarli è quella di conoscerli da sempre, proprio perché riprodotti in molti libri; me è proprio il confronto/accostamento con le opere italiane a mettere sotto nuova luce i quadri di Manet.
Due cose vengono costantemente sottolineate dalla nostra guida: Manet proverà per tutta la vita (non così lunga, morirà di sifilide nel 1883 a 51 anni) ad ottenere
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- Loredana Schembri
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Musica, storia e Arte alla chiesetta di S. Leonardo in Sylvis
Vallenoncello
III edizione
Nonostante il caldo afoso e il pieno periodo vacanziero, per il terzo anno di fila la chiesetta di San Leonardo in Sylvis ha fatto il tutto esaurito!
Ringraziamo ancora Don Giacomo che è sempre felice di ospitarci nel suo piccolo “tesoro campestre”, il maestro Domenico Mason che ha scelto per noi delle splendide musiche di J.S. Bach, brillantemente eseguite dai violinisti Martina Orlando, Francesco Anese e Ulisse Mazzon, e infine grazie a Olga Malattia che con le sue opere, in particolar modo con le piccole icone lignee, ha contribuito alla realizzazione di questo evento musico-artistico.
Si ringrazia per la collaborazione la Scuola Popolare di Musica di Pordenone e l’Accademia d’Archi Arrigoni di San Vito al Tagliamento
Amici della Cultura - Pordenone
Società Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione - Pordenone
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- Loredana Schembri
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Musica, storia e Arte alla chiesetta di S. Leonardo in Sylvis
Vallenoncello
Sabato 6 luglio 2013
Ore 17.00
Terza edizione per l’ormai attesissimo concerto alla chiesetta di San Leonardo in Sylvis a Vallenoncello. Quest’anno la scena è per i violini: Francesco Anese, Ulisse Mazzon e Martina Orlando. Espone le sue opere Olga Malattia.
La musica e l’arte sono un linguaggio universale, non mancate!
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L’arte dell’incisione nel Settecento friulano
Galleria Civica d’arte Celso e Giovanni Costantini
Castions di Zoppola - PN
L’esposizione, sapientemente curata da Stefano Aloisi ed Elisabetta Borean (che ringraziamo nuovamente per averci guidati all’interno di essa lo scorso Venerdì 14 giugno), è un tripudio di 70 opere, tra incisioni sciolte e per libri illustrati, che documentano quanto fosse stretto il rapporto nel Settecento tra gli artisti Friulani ed i vedutisti
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- Mariateresa Zanchettin
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VENEZIA SESTRIERE DI CASTELLO
ISOLA DEGLI ARMENI
Partiamo con il vaporetto per raggiungere il Sestriere di Castello e già mi sembra di vedere la città da un nuovo punto di vista. Generalmente mi sposto a piedi e ora transitando “via acqua” vedo immagini diverse. Passiamo per Cannareggio e poi in
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JAMIN’ CHIOSTRO
“Musica al Chiostro” nasce con l’obiettivo di creare un momento di incontro e di collaborazione tra tutti coloro che hanno a cuore la musica.
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- Renata Savoini
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15 Maggio 2013
A Padova per De’Nittis e Bembo
Padova accoglie i sette Amici della Cultura in una delle sue giornate più belle; clima perfetto, in una città attanagliata altre volte dall’umidità e dal traffico caotico.
Prima tappa alla Galleria Zabarella per la visita alla mostra delle opere di Giuseppe De’Nittis; brillante artista di successo, nato a Barletta, amato dalla critica e ambito dal collezionismo internazionale; paesaggista raffinato, unico nel tradurre gli effetti e i contrasti di luce sia del suo paese natale, la Puglia, come dei cieli di Francia o le nebbie di Londra.
All’uscita dalla mostra, i commenti esprimono la gioia di aver partecipato all’evento e, vista l’ora, anche un leggero desiderio di cibo. Ed ecco, proprio all’angolo tra
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Comunicato stampa
24 maggio 2013
La memoria dell’Architettura e il Museo: incontri sul tema con maratonina finale. Pordenone,
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, 17 maggio- 7 giugno 2013
LA MEMORIA DELL’ARCHITETTURA. PROVE GENERALI DI UN CENSIMENTO
NAZIONALE. IL CONTESTO PORDENONESE
Un edificio, come un’opera d’arte, ha un suo “corredo” di informazioni, che spaziano dalla prima idea, magari lo schizzo su un foglio poi subito cestinato, alla foto che ne documenta l’esistenza. Dietro le pietre dell’architettura infatti non sempre si riesce a immaginare la complessità e la quantità di carte, capitolati d’appalto, plastici, fotografie, disegni di studio ed esecutivi, un insieme eterogeneo che dalla volatilità di un’idea documenta, passo dopo passo, la nascita dell’opera .Tale insieme dicesi Archivio, e qualora questo venga a disperdersi o, peggio, venga distrutto, si cancella
la Storia, irrimediabilmente. Archivi e Musei hanno come finalità la conservazione non solo dell’opera ma anche della sua storia, ma nel caso ad esempio di un archivio privato come quello di un architetto operante - e la nostra regione vanta una solita tradizione e qualità del costruire e pertanto un buon numero di validi professionisti - non sempre è ben chiaro e presente il rischio della
perdita di una così importante fetta del proprio operato.
A frenare la dispersione della memoria, un importante progetto è stato varato dal Ministero dei Beni Culturali tramite la Direzione Generale per gli Archivi, promuovendo e finanziando su scala nazionale la salvaguardia e la valorizzazione degli archivi di architetti e ingegneri del Novecento, testimonianze e fonti preziose per comprendere il valore delle opere architettoniche ed il loro contesto storico e strumento imprescindibile, dal punto di vista operativo, per programmare su di esse interventi di manutenzione e restauro filologico. Il progetto, articolato in fasi successive, ha preso le mosse da un censimento, individuando sul territorio il patrimonio documentario meritevole di essere tutelato e fornendone una prima descrizione generale, preliminare a successive e più analitiche attività di studio. Fra i molti obiettivi del progetto c’è anche quello di pubblicare gran parte delle informazioni rilevate sia in strumenti di ricerca tradizionali, come cataloghi e guide tematiche, sia sul web, riversando le banche dati nel Sistema Informativo Unificato delle Soprintendenze Archivistiche (SIUSA). Il risultato del censimento a Pordenone è ora oggetto di una
presentazione promossa dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone, d’intesa con
l’Accademia San Marco, l’Ordine degli Architetti di Pordenone, e le Associazioni Amici di PArCo,
Amici della Cultura, MIRA.
Venerdi 31 maggio 2013 ore 17.30
Il censimento degli archivi degli Architetti della Provincia di Pordenone.
Con Renata Da Nova e Paolo Santoboni, Soprintendenza Archivistica per il Friuli Venezia Giulia,
Carla Pederoda, archivista. Sarà inoltre presente Pierpaolo Dorsi, Soprintendente archivistico per il Friuli Venezia Giulia.
Da alcuni anni il Ministero per i Beni e le Attività culturali, tramite la Direzione Generale per gli Archivi, ha promosso e finanziato su scala nazionale un progetto per la salvaguardia e la valorizzazione degli archivi di architetti e ingegneri del Novecento, testimonianze e fonti preziose per comprendere il valore delle opere architettoniche e il loro contesto storico e strumento imprescindibile, da un punto di vista operativo, per programmare su di esse interventi di manutenzione e restauro. Il progetto, articolato in fasi successive, ha preso le mosse da un censimento, individuando sul territorio il patrimonio documentario meritevole di essere tutelato e fornendone una prima descrizione generale, preliminare a successive e più analitiche attività di studio.
Fra i molti obiettivi del progetto c’è anche quello di pubblicare gran parte delle informazioni rilevate sia in strumenti di ricerca tradizionali, come cataloghi e guide tematiche, sia sul web, riversando le banche dati nel Sistema Informativo Unificato delle Soprintendenze Archivistiche (SIUSA).
Ingresso libero
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato”
viale Dante, 33
Pordenone
info: 0434 392941 / 0434 523780 / 0434 392935
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
web: www.artemodernapordenone.it
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DE NITTIS E BEMBO A PADOVA
Mercoledì 15 maggio 2013
Mentre tornavamo a casa da Padova, ieri sera Francesca mi ha detto “mi sono proprio divertita, è stato come fare una scampagnata”. In effetti è la prima volta che andiamo via in così pochi Amici, eravamo solo in sette perché gli altri per un motivo o per l’altro erano già stati a visitare la mostra del De Nittis a Palazzo Zabarella. E noi di sicuro non potevamo perderla! 120 capolavori provenienti dai più prestigiosi musei italiani e francesi e da importantissime collezioni pubbliche e private, un tripudio di opere per raccontare uno dei protagonisti assoluti della pittura dell’Ottocento europeo. La statura internazionale del De Nittis, il più grande insieme a Boldini degli Italiens de Paris, si deve al fatto che ha saputo reggere il confronto con Manet, Degas e con gli Impressionisti con cui ha condiviso, pur nella diversità del linguaggio pittorico, l’aspirazione a rivoluzionare
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VICENZA
12 aprile 2013
Tour di eccezione per gli Amici della Cultura: nonostante il tempo non fosse dei migliori, tutti in corriera e partenza alle 7.30 in punto alla volta di Vicenza! Guida di riguardo Angelo Battel, per lui è inutile ogni presentazione…….
Il giro turistico è già stato programmato in ogni dettaglio: prima tappa il Santuario di Monte Berico che domina la città di Vicenza, dove la vista mozzafiato dal colle vale già la meta. Il Santuario è costituito da due chiese, la prima in stile gotico, la seconda di espressione tra il classico ed il barocco. La costruzione delle due chiese è legata alle due distinte apparizioni della Madonna ad una contadinella in questo stesso luogo, una nel marzo del 1426 e la seconda nell’agosto del 1428. In quegli anni una grave epidemia di peste infieriva su Vicenza; la tradizione vuole che